sabato 21 luglio 2012

G8 GENOVA: INCHIESTE, DOCUMENTI, ANALISI


Torno ancora sul G8 di Genova del 2001, perché, per dovere di completezza, ritengo sia il caso di fornire ai lettori qualche elemento di documentazione.
Ho dato per scontato che i frequentatori di questo sito siano sufficientemente informati e che, nel caso specifico, abbiano un bagaglio di conoscenze sufficienti a comprendere quanto da me affermato, anche qualora non condividano le mie interpretazioni.
Vi fornisco quindi una serie di links, non perché improvvisamente mi sia convinto che siate degli ignoranti rincretiniti dalla Tv, ma con la speranza di fornire, a chi interessato, qualche documento che può essergli sfuggito.
Invito gli stessi lettori ad integrare l'elenco, necessariamente incompleto, con materiale che ritengano imprescindibile per comprendere ciò che l'evento ha rappresentato.

L' OMICIDIO DI CARLO GIULIANI
L'episodio della morte di Carlo Giuliani, divenuta simbolo del G8, è stata - ed è ancora - oggetto di furiose polemiche tra chi nel giovane ha visto un “eroe e martire” e chi un teppista che “se l'è cercata”. Io sono piuttosto sempre stato propenso a vedere in lui uno studente di 22 anni, con il quale avevo un sacco di cose in comune, a cominciare dal fatto che, come me, Carlo studiava storia. Un ragazzo insomma, come nel 2001 lo ero io.
La sua morte non avvenne, come vollero farci credere, perché un manipolo di pazzi scellerati attaccò senza motivo le forze dell'ordine. Carlo, come centinaia di altri ragazzi, stava reagendo al massacro di Via Tolemaide, alla carica coi blindati, alle furiose manganellate distribuite gratuitamente a giovani che non avevano fatto nulla.
E' quindi ipocrita - o gravemente disinformato - il perbenista che dice “poteva stare a casa” o “se l'è cercata”. Allo stesso modo, ritengo che lo stesso Placanica non vada criminalizzato oltre le sue colpe, le sue sfighe e i suoi (numerosissimi, poveraccio) limiti.
Ribadisco: l'episodio di piazza Alimonda è la tragica vicenda di due ragazzi che si trovano su due barricate opposte e si trovano ad uccidersi a vicenda. Ma non è solo questo, purtroppo.
L'operato delle forze dell'ordine, nell'immediatezza della morte di Carlo Giuliani è – se possibile – ancora più grave di quanto fatto nelle ore precedenti e nei giorni successivi. Palcanica che spara perché ha paura di morire è a suo modo vittima di una fatalità. Non si può certamente definire fatalità quanto succede subito dopo.

Non posso quindi esimermi dal segnalare una contro-inchiesta sulla vicenda. Perché questo si chiama giornalismo:
Consigliatissimo anche questo documentario, disponibile su Youtube:
Il merito di entrambe le inchieste va al comitato che si batte per fare emergere la verità, il comitato Piazza Carlo Giuliani (http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/index.php)

IL BLACK BLOC
Sull'attività del black bloc, sulla libertà di movimento di cui ha potuto godere e sulla inequivocabile collusione con le forze dell'ordine, ci sono moltissime immagini. Gran parte del merito va al documentario di Davide Ferrario, Le strade di Genova, in cui è raccolta una gran mole di materiale video, girato da lui ma non solo. Ne consegue una narrazione degli eventi tanto puntuale e precisa, quanto sconvolgente.
Lo potete vedere qui (si trovano anche altre versioni su Yuotube, alcune a pezzi).
In ogni caso invito a scaricarlo, poiché non protetto da copyright:
Restando in tema, consiglio vivamente anche il libro di Franco Fracassi, Black bloc. Viaggio nel pianeta nero, Alpine Studio 2011. Su quanto affermato in tale libro, tornerò molto presto.
Ho scoperto che l'autore ha pubblicato, per la stessa casa editrice, G8 Gate. Dieci anni d'inchiesta: i segreti del G8 di Genova, anch'esso uscito nel 2011. Non l'ho ancora letto (mi arriverà a casa a giorni), ma mi sento di consigliarvelo comunque. A quanto posso dedurre dalle schede di presentazione e dalla lettura di Black Bloc, tra le analisi di Franco Fracassi e quelle del sottoscritto ci sono numerosi punti in comune.

L'IRRUZIONE ALLA DIAZ
Credo che Diaz, non lavate questo sangue di Daniele Vicari, per quanto sia un film e non un documentario, riesca a rendere molto bene l'idea di cosa sia successo all'interno della Diaz. Io l'ho visto subito prima di vedere il documentario Black Bloc di Carlo A. Bachschmidt, che raccoglie le testimonianze delle vittime: guardateli entrambi, nella stessa sequenza, per rendervi conto che il film non è accusabile di aver esagerato i fatti.
Per il resto, le immagini che circolano sono bene o male sempre le stesse e non avrebbe grande senso consigliare un video piuttosto che un altro. Andate su Youtube, e guardatene uno a caso: il repertorio è talmente limitato che un video vale l'altro.
Vale la pena però guardare questo:
Andate direttamente al minuto 9.49 e capirete a cosa mi riferivo quando insinuavo la presenza di droga nelle caserme di Genova in quei giorni. Ma siamo sicuri siano solo insinuazioni?
Se siete pigri e non avete voglia di leggere, ecco il servizio televisivo:
Qualche mela marcia c'è sempre, direte voi. Ma se i vertici sono rappresentati da personaggi dello spessore di Gianpaolo Ganzer, non è che forse è l'intero albero ad essere marcio?

ALTRO MATERIALE INTERESSANTE
Per quanto riguarda analisi e ricostruzioni di carattere generale sul G8 di Genova, numerosi sono i contributi di ottimo livello.
Blu Notte di Lucarelli è una garanzia. La puntata da lui dedicata al G8 non fa eccezione.
Il già citato Fracassi è stato regista anche di un documentario, G-Gate, che va assolutamente visto.
Fare un golpe e farla franca di Enrico Deaglio, Beppe Cremagnani e Mario Portanova è certamente fatto bene, ma a mio parere un po' troppo “italocentrico”, quindi limitato, nell'analisi. Ha comunque il merito di fornire un'interpretazione politica, per quanto non la trovi condivisibile.
Ci sono centinaia di altri documentari, in primis quelli prodotti da Indymedia e il Social Forum (come OP - ordine pubblico o Bella ciao, che presenta delle immagini rare da trovare altrove), che tuttavia reputo di un gradino inferiore rispetto a quelli citati, perché si limitano a mostrare scontri e violenze, senza addentrarsi in analisi più propriamente politiche.
Quello che vorrei tuttavia far notare è l'assenza, su Youtube, in edicola, in libreria, al cinema o dove volete di inchieste che giungano alle conclusioni opposte. Su tutti i grandi eventi (dalla II Guerra Mondiale all'11 settembre) esistono versioni contrastanti, inchieste e contro-inchieste, lavori ufficiali e altri prodotti dalla contro-informazione. Genova rappresenta un unicum: cercate quanto volete e non troverete un solo libro, film o documentario che dimostri quello che Vespa voleva farci credere. Cioè, si potranno leggere i fatti in modi diversi, puntando il dito sui singoli poliziotti o sui vertici, sul solo Berlusconi o sulla Nato e le multinazionali, ma nessuno ha ancora osato tentare di dimostrare che del disastro del G8 la colpa sia stata dei manifestanti.
Ecco perché, dopo aver visto quello che vi ho consigliato, potrete vedere qualsiasi altro documentario. Al massimo vi imbatterete nei timidissimi e riverenti La storia siamo noi o Correva l'anno. Anche Minoli e Mieli infatti, entro i propri servili limiti, sono costretti ad ammettere la realtà dei fatti.
In ultimo, non posso non segnalare il sito seguente, per testimoniare la solidarietà a chi, ancora oggi, è vittima della repressione che lo Stato italiano ha scatenato undici anni fa.

Rinnovo l'invito a segnalare l'assenza, in questo breve elenco, di materiale interessante. Nel frattempo, studiate: il blocco nero tornerà presto su queste pagine.

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