sabato 19 maggio 2012

GIRO DI BOA


Ritengo sia utile fare, di tanto in tanto, un rapido punto della situazione, nel quale trarre un bilancio di quanto affermato, al fine di aggiornare le analisi ai nuovi elementi emersi. Rimango convinto di quanto scritto in queste pagine, perché gli eventi successivi non hanno contraddetto alcuni concetti chiave da me espressi, in particolare:

Gli indignati. A livello internazionale, il governo Berlusconi non godeva della simpatia che le varie cancellerie, europee e non, hanno riservato a Monti. I fatti del 15 dicembre non hanno certo sortito l'effetto di rafforzare l'esecutivo in carica: se l'obiettivo era quello classico, ovvero sfruttare i disordini al fine di screditare la piazza, è miseramente fallito. Dagli incidenti Berlusconi è uscito a pezzi e la solita storiella già raccontata ai tempi del G8 di Genova non ha retto. Gli indignati, nonostante il grado di violenza espresso, non hanno subito la criminalizzazione dei valsusini. Al contrario in patria come all'estero la vicenda di Roma è stata letta come “allarme sociale”, “paese sull'orlo dell'abisso”, “situazione che sta sfuggendo di mano”. Detta altrimenti: “Silvio, fatti da parte e vai a puttane a tempo pieno che è meglio”.

I "neri". Le ultime notizie sembrano confermare, come se ce ne fosse bisogno, che chi ha partecipato agli scontri aveva già una certa esperienza in materia. Qualche giorno fa hanno individuato alcuni personaggi, tutti già noti agli inquirenti, tutti con precedenti analoghi. L'ambiente è quello dei centri sociali, anarchici e antagonisti vari. Se proprio si volesse escludere la presenza di infiltrati tra i manifestanti, bisogna convenire che per lo meno non c'è stato alcun tipo di prevenzione, dato che soggetti riconosciuti come pericolosi hanno potuto liberamente attraversare la penisola per riunirsi a Roma. In queste pagine avevo però anche parlato di ultras. E a quanto pare ci avevo azzeccato. Ovviamente è tutto da verificare e i soggetti in questione fino a prova contraria sono da considerarsi innocenti. Allo stesso tempo, non vuol dire che altri elementi da me citati (come Casa Pound) non ci fossero. A voi la notizia: http://www.romatoday.it/cronaca/scontri-15-ottobre-arresti-ultra quale s.html 

I paladini delle varie “Occupy”, portavoce dell'indignazione globale. Dove sono finiti? Cos'è successo perché la protesta si spegnesse così improvvisamente? E' per caso cambiato il sistema politico ed economico che governa il pianeta? Le banche sono state nazionalizzate? Scusate ma non me ne ero accorto.

Alla “primavera araba” ha fatto seguito un'estate molto torrida e priva di precipitazioni. In una parola, molto arida. Assad, molto più fortunato di Gheddafi, ha resistito. Ormai si manifesta solo dove c'è un gran premio. E' molto presto, è vero, ma di cambiamenti epocali, al momento, nessuno. Ovunque vecchi tiranni sostituiti da zelanti burocrati che fino a ieri lustravano le scarpe ai vecchi tiranni.

I rivoluzionari da caserma. La nostra destra continua a dare segni di vita. Forza Nuova si è inserita in quella loschissima vicenda dei “forconi” siciliani. La Fiamma Tricolore e Casa Pound si fanno sentire con varie iniziative. E' vero, ci sono state molte scadenze elettorali alle porte e il loro mestiere è far prendere voti ad Alfano e forse il loro attivismo è dovuto a questo. In ogni caso anche fuori dall'Italia la destra radicale si muove e, qualunque siano le lacunose versioni ufficiali, a Oslo, Firenze e Liegi si è aggiunta anche Tolosa. Casi isolati, certo, ma sempre più casi e sempre meno isolati. E con tratti in comune tutt'altro che secondari. Abbastanza per prestare particolare attenzione.

I pugnetti chiusi. Chi mai avrebbe pensato che in Russia, potesse venire contestato il risultato delle elezioni, con conseguenti manifestazioni anti-Putin? Quel Putin amico del defunto Gheddafi, del moribondo Assad e del pensionato Berlusconi...di nuovo una piazza eterogenea, che unisce studenti, intellettuali, associazioni di omosessuali fino agli ultra-nazionalisti (che, come spesso accade, credono di agire in difesa della propria nazione, quando invece contribuiscono alla sua distruzione).

Contro Monti e il suo governo ho tuonato troppo poco tempo fa. Rimango convinto di quanto scritto, ma è ancora troppo presto per rivendicare ragioni o fare ammende. Per colmare una lacuna, dovrei scrivere qualcosa sulla Trilateral Commission, della quale non ho fatto menzione ne “l'ordigno strategico 501 (c)”. Poco male, sul web se ne parla eccome. Se siete finiti in questa pagina, significa che siete sufficientemente curiosi e desiderosi di informarvi in maniera autonoma. Oppure che siete soltanto dei gran perditempo. In entrambi i casi vi invito a dare un'occhiata in giro.

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