Ritengo sia utile fare,
di tanto in tanto, un rapido punto della situazione, nel quale trarre un
bilancio di quanto affermato, al fine di aggiornare le analisi ai
nuovi elementi emersi. Rimango convinto di
quanto scritto in queste pagine, perché gli eventi successivi non
hanno contraddetto alcuni concetti chiave da me espressi, in
particolare:
Gli indignati. A
livello internazionale, il governo Berlusconi non godeva della
simpatia che le varie cancellerie, europee e non, hanno riservato a
Monti. I fatti del 15 dicembre non hanno certo sortito l'effetto di
rafforzare l'esecutivo in carica: se l'obiettivo era quello
classico, ovvero sfruttare i disordini al fine di screditare la
piazza, è miseramente fallito. Dagli incidenti Berlusconi è uscito
a pezzi e la solita storiella già raccontata ai tempi del G8 di
Genova non ha retto. Gli indignati, nonostante il grado di violenza
espresso, non hanno subito la criminalizzazione dei valsusini. Al
contrario in patria come all'estero la vicenda di Roma è stata
letta come “allarme sociale”, “paese sull'orlo dell'abisso”,
“situazione che sta sfuggendo di mano”. Detta altrimenti:
“Silvio, fatti da parte e vai a puttane a tempo pieno che è
meglio”.
I "neri". Le
ultime notizie sembrano confermare, come se ce ne fosse bisogno, che
chi ha partecipato agli scontri aveva già una certa esperienza in
materia. Qualche giorno fa hanno individuato alcuni personaggi,
tutti già noti agli inquirenti, tutti con precedenti analoghi.
L'ambiente è quello dei centri sociali, anarchici e antagonisti
vari. Se proprio si volesse escludere la presenza di infiltrati tra
i manifestanti, bisogna convenire che per lo meno non c'è stato
alcun tipo di prevenzione, dato che soggetti riconosciuti come
pericolosi hanno potuto liberamente attraversare la penisola per
riunirsi a Roma. In queste pagine avevo però anche parlato di
ultras. E a quanto pare ci avevo azzeccato. Ovviamente è tutto da
verificare e i soggetti in questione fino a prova contraria sono da
considerarsi innocenti. Allo stesso tempo, non vuol dire che altri
elementi da me citati (come Casa Pound) non ci fossero. A voi la
notizia:
http://www.romatoday.it/cronaca/scontri-15-ottobre-arresti-ultra
quale s.html
I paladini delle
varie “Occupy”, portavoce dell'indignazione globale. Dove sono
finiti? Cos'è successo perché la protesta si spegnesse così
improvvisamente? E' per caso cambiato il sistema politico ed
economico che governa il pianeta? Le banche sono state
nazionalizzate? Scusate ma non me ne ero accorto.
Alla “primavera
araba” ha fatto seguito un'estate molto torrida e priva di
precipitazioni. In una parola, molto arida. Assad, molto più
fortunato di Gheddafi, ha resistito. Ormai si manifesta solo dove
c'è un gran premio. E' molto presto, è vero, ma di cambiamenti
epocali, al momento, nessuno. Ovunque vecchi tiranni sostituiti da
zelanti burocrati che fino a ieri lustravano le scarpe ai vecchi
tiranni.
I rivoluzionari da
caserma. La nostra destra continua a dare segni di vita. Forza Nuova
si è inserita in quella loschissima vicenda dei “forconi”
siciliani. La Fiamma Tricolore e Casa Pound si fanno sentire con
varie iniziative. E' vero, ci sono state molte scadenze elettorali
alle porte e il loro mestiere è far prendere voti ad Alfano e forse
il loro attivismo è dovuto a questo. In ogni caso anche fuori
dall'Italia la destra radicale si muove e, qualunque siano le
lacunose versioni ufficiali, a Oslo, Firenze e Liegi si è aggiunta
anche Tolosa. Casi isolati, certo, ma sempre più casi e sempre meno
isolati. E con tratti in comune tutt'altro che secondari. Abbastanza
per prestare particolare attenzione.
I pugnetti chiusi.
Chi mai avrebbe pensato che in Russia, potesse venire contestato il
risultato delle elezioni, con conseguenti manifestazioni anti-Putin?
Quel Putin amico del defunto Gheddafi, del moribondo Assad e del
pensionato Berlusconi...di nuovo una piazza eterogenea, che unisce
studenti, intellettuali, associazioni di omosessuali fino agli
ultra-nazionalisti (che, come spesso accade, credono di agire in
difesa della propria nazione, quando invece contribuiscono alla sua
distruzione).
Contro Monti e il suo
governo ho tuonato troppo poco tempo fa. Rimango convinto di quanto
scritto, ma è ancora troppo presto per rivendicare ragioni o fare
ammende. Per colmare una lacuna, dovrei scrivere qualcosa sulla
Trilateral Commission, della quale non ho fatto menzione ne
“l'ordigno strategico 501 (c)”. Poco male, sul web se ne parla
eccome. Se siete finiti in questa pagina, significa che siete
sufficientemente curiosi e desiderosi di informarvi in maniera
autonoma. Oppure che siete soltanto dei gran perditempo. In entrambi
i casi vi invito a dare un'occhiata in giro.
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