I recenti episodi avvenuti a Torino e
Firenze, a dir poco sconvolgenti, riportano alla ribalta la questione
del razzismo nel nostro Paese. Non ritengo necessario spendere parole
su quanto avvenuto e preferisco lasciare ad altri, Napolitano in
primis, la retorica della condanna e dello sdegno. Credo invece che
sia il caso di parlare un po' del fenomeno
razzismo/xenofobia/intolleranza, del quale non si parla più
dall'autuno del 2008 (ricordate l'ondata di episodi di violenza a
sfondo razziale, specie a Roma, all'indomani della vittoria
elettorale di Berlusconi e della Lega?), come se il problema fosse
improvvisamente sparito.
lunedì 19 dicembre 2011
mercoledì 2 novembre 2011
L’ORDIGNO STRATEGICO 501(c)
Nel precedente post sono stati citati, qua e là, alcuni
istituti e organizzazioni - governativi e non - statunitensi, in merito al loro
rapporto con le cosiddette “rivoluzioni colorate”. Ho ritenuto che fosse il
caso di approfondire adeguatamente questo aspetto in un nuovo post, nel quale
mi pongo l’obiettivo di mettere un po’ di ordine tra le varie sigle già
nominate, evidenziarne altre e far luce su alcuni personaggi particolarmente
significativi.
Questa volta tuttavia la mia attenzione non si concentrerà
sui movimenti rivoluzionari o pseudo-tali diffusi in giro per il mondo, ma su
quegli organismi che tramite il pluricitato CANVAS (ma non solo) forniscono
appoggio finanziario alle varie rivolte. Sulla rete si può reperire un’enorme
quantità di materiale che testimonia il legame tra CANVAS e numerosi movimenti
protagonisti delle “rivoluzioni colorate” e della “primavera araba”, e ci sono
elementi sufficienti (anche solo nei link da me forniti al lettore) per attribuire
a quest’organizzazione un ruolo di coordinamento. Ma se le rivoluzioni portano
a CANVAS, CANVAS dove porta?
giovedì 27 ottobre 2011
SCONTRI A ROMA: NUOVE INTERNAZIONALI CRESCONO?
Prima di entrare nel merito del movimento degli indignati e
dei fatti di Roma del 15 ottobre scorso, bisogna fare una premessa. Il più
grave limite dei nostri politici, politologi, giornalisti e storici è sempre
stato quello di credere che l’Italia sia l’ombelico del mondo: portati a
soffermarsi sul particolare, sulla vicenda specifica o addirittura sul gossip,
i succitati personaggi hanno molto spesso partorito delle analisi che non
tengono conto del contesto internazionale nel quale il nostro Paese è inserito.
Ovviamente ci sono delle eccezioni particolarmente meritorie, ma il loro
encomiabile lavoro viene troppo spesso sommerso nell’abbondantissima produzione
mainstream.
La questione della manifestazione di Roma può essere affrontata
in due modi.
martedì 25 ottobre 2011
Saluti a quelle 4 persone che avranno la sfiga di imbattersi in questa pagina
L'impresa è titanica: riuscire a trovare il tempo per scrivere qualcosa che non sia totalmente demenziale. Se poi si riuscisse a litigare con qualcuno riguardo a qualche argomento trattato, si andrebbe oltre ogni rosea previsione, perché vorrebbe dire che questo qualcuno si è imbattuto in questa inutile pagina.
Non mi è mai piaciuta l'idea del blog, così come non ho mai sopportato i social network; in ogni caso mi sono trovato spesso a discutere su dei forum o su dei blog altrui, polemizzando con qualche utente o con l'autore, fino ad esagerare con l'invio dei post. Per non risultare insopportabile, preferisco quindi sfogare le mie opinioni dove non posso dare fastidio a chi non abbia voglia di leggerle.
Lo studio non mi concede molto tempo, soprattutto nel momento in cui mi propongo di scrivere cose intelligenti o aspiranti tali. Qua non si parlerà di calcio, moda o costumi. Non sprecherò così il mio tempo. Questo deve essere invece un luogo dove fare analisi e approfondimenti sul mondo nel quale viviamo, con particolare riferimento alla storia recente. Parlerò di politica interna ed internazionale (secondo una visione della politica diversa dal gossip che riempie i nostri quotidiani), avendo tuttavia ben presente una cosa: la democrazia nella quale viviamo permette ad ogni scemo come me di esprimere la propria opinione, ma non dà a nessuno la possibilità di influire sull'effettivo corso delle cose. Internet non fa eccezione. Invito da subito chi blatera di "democrazia dal basso", di andare altrove, magari sul blog di Beppe Grillo, perché qua resterebbe profondamente deluso. A parere di chi scrive, Steve Jobs è stato un abilissimo e spregiudicato uomo d'affari, non un novello Che Guevara, e Facebook rappresenta la più efficace trovata fatta dal mondo dello spionaggio in tempi moderni. Alcuni sono convinti che quando tutto il mondo sarà connesso ad internet tutti saremo più belli, ricchi e felici. Io sono propenso a pensare il contrario.
Allo stesso modo non ho ideali da propagandare né miti da difendere. Lascio quest'onere ai numerosi politicanti che popolano la nostra vita di tutti i giorni. Neanche loro si troveranno a proprio agio leggendo queste pagine.
Ne consegue che in questo blog non mi proporrò altro fine che non sia quello di mettere sotto forma scritta i miei pensieri. Nei prossimi giorni pubblicherò un approfondimento sul movimento degli indignati e su quanto successo il 15 ottobre scorso a Roma.
Saluto e ringrazio quanti sono riusciti a leggere sin qui e quanti, in futuro, torneranno su questa pagina.
Iscriviti a:
Post (Atom)