Torno ancora sul G8 di
Genova del 2001, perché, per dovere di completezza, ritengo sia il
caso di fornire ai lettori qualche elemento di documentazione.
Ho dato per scontato che
i frequentatori di questo sito siano sufficientemente informati e
che, nel caso specifico, abbiano un bagaglio di conoscenze
sufficienti a comprendere quanto da me affermato, anche qualora non
condividano le mie interpretazioni.
Vi fornisco quindi una
serie di links, non perché improvvisamente mi sia convinto che siate
degli ignoranti rincretiniti dalla Tv, ma con la speranza di fornire,
a chi interessato, qualche documento che può essergli sfuggito.
Invito gli stessi lettori
ad integrare l'elenco, necessariamente incompleto, con materiale che
ritengano imprescindibile per comprendere ciò che l'evento ha
rappresentato.
L'episodio della morte di
Carlo Giuliani, divenuta simbolo del G8, è stata - ed è ancora -
oggetto di furiose polemiche tra chi nel giovane ha visto un “eroe
e martire” e chi un teppista che “se l'è cercata”. Io sono
piuttosto sempre stato propenso a vedere in lui uno studente di 22
anni, con il quale avevo un sacco di cose in comune, a cominciare dal
fatto che, come me, Carlo studiava storia. Un ragazzo insomma, come
nel 2001 lo ero io.
La sua morte non avvenne,
come vollero farci credere, perché un manipolo di pazzi scellerati
attaccò senza motivo le forze dell'ordine. Carlo, come centinaia di
altri ragazzi, stava reagendo al massacro di Via Tolemaide, alla
carica coi blindati, alle furiose manganellate distribuite
gratuitamente a giovani che non avevano fatto nulla.
E' quindi ipocrita - o gravemente
disinformato - il perbenista che dice “poteva stare a casa” o “se
l'è cercata”. Allo stesso modo, ritengo che lo stesso Placanica
non vada criminalizzato oltre le sue colpe, le sue sfighe e i suoi
(numerosissimi, poveraccio) limiti.
Ribadisco: l'episodio di piazza
Alimonda è la tragica vicenda di due ragazzi che si trovano su due
barricate opposte e si trovano ad uccidersi a vicenda. Ma non è solo
questo, purtroppo.
L'operato delle forze dell'ordine,
nell'immediatezza della morte di Carlo Giuliani è – se possibile –
ancora più grave di quanto fatto nelle ore precedenti e nei giorni
successivi. Palcanica che spara perché ha paura di morire è a suo
modo vittima di una fatalità. Non si può certamente definire fatalità quanto succede subito dopo.
Non posso quindi esimermi dal segnalare
una contro-inchiesta sulla vicenda. Perché questo si chiama
giornalismo:
Consigliatissimo anche questo
documentario, disponibile su Youtube:
Il merito di entrambe le inchieste va
al comitato che si batte per fare emergere la verità, il comitato
Piazza Carlo Giuliani
(http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/index.php)
IL BLACK BLOC
Sull'attività del black bloc, sulla
libertà di movimento di cui ha potuto godere e sulla inequivocabile
collusione con le forze dell'ordine, ci sono moltissime immagini.
Gran parte del merito va al documentario di Davide Ferrario, Le
strade di Genova, in cui è raccolta una gran mole di materiale
video, girato da lui ma non solo. Ne consegue una narrazione degli
eventi tanto puntuale e precisa, quanto sconvolgente.
Lo potete vedere qui (si trovano anche
altre versioni su Yuotube, alcune a pezzi).
In ogni caso invito a scaricarlo,
poiché non protetto da copyright:
Restando in tema, consiglio vivamente
anche il libro di Franco Fracassi, Black bloc. Viaggio nel pianeta
nero, Alpine Studio 2011. Su quanto affermato in tale libro,
tornerò molto presto.
Ho scoperto che l'autore ha pubblicato,
per la stessa casa editrice, G8 Gate. Dieci anni d'inchiesta: i
segreti del G8 di Genova, anch'esso
uscito nel 2011. Non l'ho ancora letto (mi arriverà a casa a
giorni), ma mi sento di consigliarvelo comunque. A quanto posso
dedurre dalle schede di presentazione e dalla lettura di Black
Bloc, tra le analisi di Franco
Fracassi e quelle del sottoscritto ci sono numerosi punti in comune.
L'IRRUZIONE
ALLA DIAZ
Credo
che Diaz, non lavate questo sangue di
Daniele Vicari, per quanto sia un film e non un documentario, riesca
a rendere molto bene l'idea di cosa sia successo all'interno della
Diaz. Io l'ho visto subito prima di vedere il documentario Black
Bloc di Carlo A. Bachschmidt,
che raccoglie le testimonianze delle vittime: guardateli entrambi,
nella stessa sequenza, per rendervi conto che il film non è
accusabile di aver esagerato i fatti.
Per il
resto, le immagini che circolano sono bene o male sempre le stesse e
non avrebbe grande senso consigliare un video piuttosto che un altro.
Andate su Youtube, e guardatene uno a caso: il repertorio è talmente
limitato che un video vale l'altro.
Vale
la pena però guardare questo:
Andate
direttamente al minuto 9.49 e capirete a cosa mi riferivo quando
insinuavo la presenza di droga nelle caserme di Genova in quei
giorni. Ma siamo sicuri siano solo insinuazioni?
Se
siete pigri e non avete voglia di leggere, ecco il servizio
televisivo:
Qualche mela marcia c'è sempre, direte voi. Ma se i vertici sono rappresentati da personaggi dello spessore di Gianpaolo Ganzer, non è che forse è l'intero albero ad essere marcio?
ALTRO
MATERIALE INTERESSANTE
Per
quanto riguarda analisi e ricostruzioni di carattere generale sul G8
di Genova, numerosi sono i contributi di ottimo livello.
Blu Notte
di Lucarelli è una garanzia. La puntata da lui dedicata al G8 non fa
eccezione.
Il già
citato Fracassi è stato regista anche di un documentario, G-Gate,
che va assolutamente visto.
Fare un golpe e farla franca
di Enrico Deaglio, Beppe Cremagnani e Mario Portanova è certamente
fatto bene, ma a mio parere un po' troppo “italocentrico”, quindi
limitato, nell'analisi. Ha comunque il merito di fornire
un'interpretazione politica, per quanto non la trovi condivisibile.
Ci
sono centinaia di altri documentari, in primis quelli prodotti da
Indymedia e il Social Forum (come OP - ordine pubblico o Bella ciao, che presenta delle immagini rare da trovare altrove),
che tuttavia reputo di un gradino inferiore rispetto a quelli citati, perché si limitano a mostrare scontri e violenze, senza addentrarsi in analisi più propriamente politiche.
Quello che vorrei tuttavia far notare è l'assenza, su Youtube, in edicola, in libreria, al cinema o dove volete di inchieste che giungano alle conclusioni opposte. Su tutti i grandi eventi (dalla II Guerra Mondiale all'11 settembre) esistono versioni contrastanti, inchieste e contro-inchieste, lavori ufficiali e altri prodotti dalla contro-informazione. Genova rappresenta un unicum: cercate quanto volete e non troverete un solo libro, film o documentario che dimostri quello che Vespa voleva farci credere. Cioè, si potranno leggere i fatti in modi diversi, puntando il dito sui singoli poliziotti o sui vertici, sul solo Berlusconi o sulla Nato e le multinazionali, ma nessuno ha ancora osato tentare di dimostrare che del disastro del G8 la colpa sia stata dei manifestanti.
Ecco perché, dopo aver visto quello che vi ho consigliato, potrete vedere qualsiasi altro documentario. Al massimo vi imbatterete nei timidissimi e riverenti La storia siamo noi o Correva l'anno. Anche Minoli e Mieli infatti, entro i propri servili limiti, sono costretti ad ammettere la realtà dei fatti.
Ecco perché, dopo aver visto quello che vi ho consigliato, potrete vedere qualsiasi altro documentario. Al massimo vi imbatterete nei timidissimi e riverenti La storia siamo noi o Correva l'anno. Anche Minoli e Mieli infatti, entro i propri servili limiti, sono costretti ad ammettere la realtà dei fatti.
In ultimo, non posso non segnalare il
sito seguente, per testimoniare la solidarietà a chi, ancora oggi, è
vittima della repressione che lo Stato italiano ha scatenato undici
anni fa.
Rinnovo l'invito a segnalare l'assenza,
in questo breve elenco, di materiale interessante. Nel frattempo,
studiate: il blocco nero tornerà presto su queste pagine.
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